21 maggio 2012

19 Maggio 2012


terremoto-emilia-20-maggio-

Tra la notte del 19 maggio e la mattina del 20 nella mia zona ci son state delle brutte scosse di terremoto.
Impossibile dimenticare il boato e poi il tremare della stanza...svegliarsi in questa situazione NON e' per nulla bello. Si rimane cosi' scioccati dalla vicenda che poi riprovare a dormire e' molto difficile.
Si han sempre le orecchie puntate in alto ben dritte e tutti i sensi in allerta.
Per fortuna pur facendo parte della zona piu' colpita non sono in quella dell'epicentro. Posso solo immaginare che la mia paura confronto la loro e' quasi ridicola e che nonostante lo spavento mi sento molto fortunata.
Stamattina in rete ho trovato questo articolo,diamogli una letta insieme.


"Ma come, un terremoto in Pianura Padana? Si è del tutto possibile.
Il terremoto del 5.9° Richter che si è verificato a Mirandola, tra Parma e Ferrara, rientra chiaramente nella fase evolutiva della geologia del luogo. L'evoluzione geologica dell'Appennino emiliano-romagnolo, che si estende anche sotto la pianura, nascosto da depositi di sedimenti portati dal Po e dai fiumi ad esso affluenti si inquadra all'ultimo dei grandi fenomeni geologici che ha portato anche alla nascita di una parte delle Alpi.

L'Appennino è una catena a "falde", ossia composta da grandi pieghe che hanno coinvolto potenti pacchi di strati, che si è formata in un arco di tempo che dal Cretaceo, ossia da un centinaio di milioni di anni, si spinge fino ai nostri giorni. In questo arco di tempo vi è stato in atto la collisione tra due blocchi di crosta terrestre (o meglio di litosfera): tra quella cioè, che viene chiamata zolla europea (o sardo-corsa), e la piccola placca Padano-Adriatica (o Adria). Non è facile comprendere dove erano queste due zolle, tuttavia si pensi che la Sardegna e la Corsica un tempo erano attaccate alla Francia e ad un certo punto sono "scivolate" verso la loro posizione attuale. Queste due isole formano la zolla sardo-corsa. La placca Padano.Adriatica invece, era la punta più avanzata dell'Africa (vedi disegno). Il processo di collisione tra queste due zolle continentali è stato preceduto dalla chiusura di un'area oceanica che era presente tra di esse: era l'oceano ligure o ligure-piemontese che faceva parte della Tetide.La catena appenninica deriva così dalla complessa deformazione dei sedimenti deposti durante questa evoluzione. Oggi i geologi parlano di "Dominio ligure", per definire i sedimenti che si depositarono nell'area oceanica, di "Dominio epiligure", per quei sedimenti che a partire dall'Eocene medio (circa 40 milioni di anni fa) sono stati sottoposti a "compressioni" molto forti, di "Dominio subligure", che corrisponde alla crosta africana adiacente alla zona oceanica e di Dominio tosco-umbro, di pertinenza africana.
Alla fine del processo deformativo i sedimenti di questi domini risultano notevolmente spostati rispetto al luogo ove si sono formati e si sono in gran parte sovrapposti in modo assai complesso.
Dal Messiniano, ossia da circa 7 milioni di anni fa, in poi anche le zone esterne della catena e l'area padana sono coinvolte nelle fasi deformative. La progressiva migrazione delle falde verso est provoca una profonda deformazione anche nell'area padana, che continua ancora ai nostri giorni.
E questo spiega la realtà del terremoto di oggi, 20 maggio 2012."





PER NON DIMENTICARE.....

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